Riso pilaf

http://www.ricetteecooking.com/picture_library/riso_pilaf.jpg
Il riso pilaf è una ricetta di origine Turca, semplicissima da preparare e ottima da abbinare a secondi piatti di pesce o carne accompagnati da salse, curry, paprika o spezie varie.
Nonostante la sua origine turca, il riso pilaf (quello vero) si prepara con un particolare riso coltivato in India, nella zona dell'Himalaya: il riso Basmati dove Bas significa fragrante e Mati prodotto dalla terra e caratterizzato dalla forma lunga e sottile del chicco.

■ Preparazione

Iniziate lavando il riso con cura sotto l'acqua corrente, con l'aiuto di un colino, per fargli perdere l'amido.
Tritate finemente l'aglio e la cipolla e fateli appassire dentro una padella insieme al burro e 2 cucchiai di brodo per circa due minuti, poi aggiungete la cannella e i garofano">chiodi di garofano e mescolate per altri due minuti.
Quindi, scolate il riso e mettetelo in un tegame mescolandolo bene e dopo circa 5 minuti aggiungete il resto del brodo e salate.
Coprite il tegame con un coperchio e lasciate cuocere per almeno venti minuti finchè il brodo non si sia asciugato; quasi a fine cottura aggiungete lo zafferano e fatelo amalgamare bene col riso.
Appena il riso si è asciugato, togliete dal fuoco e servite in tavola.
Potete preparare il riso pilaf anche in anticipo e poi conservato in frigorifero; in questo caso, prima di servirlo dovete riscaldarlo in una pentola (meglio se antiaderente) unta di burro continuando a mescolare.


■ Consiglio

Il riso pilaf è un ottimo accompagnamento per carni e pesce e la ricetta classica è, quindi, ottima; se siete tentati di arricchirlo potete farlo aggiungendo al riso dell'uvetta, fatta dorare nel burro, e delle mandorle da unire al riso a fine cottura.
Oppure, se preferite qualcosa di meno particolare e siete dei carnivori, potete servirlo con della salsiccia o della pancetta.
Può essere anche una buona ricetta per i vegetariani che lo possono accompagnare con delle verdurine o, ancora meglio con dei peperoni o delle patate.
Per la preparazione del riso pilaf sarebbe opportuno utilizzare un particolare burro chiamato ghee o burro chiarificato, utilizzato in maniera specifica per questa ricetta.


■ Curiosità

Ecco una curiosità per permettervi di calarvi completamente nell'atmosfera e nel mondo turco.
In Turchia, come del resto in India, non ci sono le posate (sembra ci sia solo il cucchiaio), quindi si mangia tutto con le mani, anzi, sarebbe meglio dire con la mano, che deve essere rigorosamente quella destra perché la sinistra è impura.
Unica "posata" ammessa per mangiare il riso è il pane con il quale si raccolgono i vari sughetti...buona fortuna!!

Il riso

http://www.atlanteparchi.com/parco.regionale.ticino.piemonte/foto/RISO.jpg

Il riso (Oryza sativa) è una pianta erbacea annua della famiglia delle Graminacee originaria delle regioni dell'Asia sudorientale si dice coltivata in modo intensivo da piu' di 7000 anni.
Sono coltivate dall'uomo due specie di riso: la Oryza sativa , di origine asiatica e quella a noi familiare, e la Oryza glaberrima, di orgine africana. Dalla specie asiatica sono poi derivate tre sottospecie: indica, originaria dell'India, javanica che ha un chicco affusolato, coltivata nell'area dell'Indonesia, e japonica con il granello tondeggiante è in realtà originaria della Cina ed è la più diffusa in Italia.
Il riso appartenente alla sottospecie japonica ha stelo sottile, cavo, alto circa 1 m; sull'apice della pianta si forma una pannocchia che quando matura porta numerosi granelli i quali alla raccolta restano avvolti in rivestimenti fogliari giallastri (costituendo il cosiddetto risone). I chicchi sono contemporaneamente il frutto ed il seme della pianta: si compongono in 40-60 giorni.

Esistono diverse varietà di riso:

  1. >tipo comune: presenta chicchi tondi per minestre e dolci (le varietà più note sono L’Originario e il Balilla: cottura 13 minuti circa);
  2. >tipo semifino: presenta chicchi medi per arancini, sartù, timballi e risotti classici della tradizione (le varietà più note sono Padano, Rosa Marchetti, Vialone nano, Maratelli, Italico:cottura circa 13-15 minuti);
  3. >tipo fino: presenta chicchi lunghi e affusolati adatti specialmente per risotti raffinati e contorni (le varietà più note sono il Roma, S.Andrea e Europa: cottura circa 14-16 minuti);
  4. >tipo superfino: con chicchi grossi e molto lunghi, particolarmente adatti alla preparazione di risotti e contorni (le varietà più note sono l'Arborio, il Carnaroli o il Baldo: cottura circa 16-18 minuti);
  5. >tipo integrale, ricco di fibra e di nutrienti, ideale per la cucina salutistica;
  6. >tipo parboiled (che non scuoce), il riso "intelligente", ricco di vitamine e sali minerali. Di rapida cottura, consente di preparare risotti sempre al dente e insalate ben sgranate.

Con il riso si possono realizzare un numero incredibile di piatti diversi, dagli antipasti ai risotti, dalle minestre ai dolci.
La riuscita della ricetta prescelta e' comunque condizionata dalla scelta della varieta' di riso piu' indicata.
Bisogna tener conto delle rispettive caratteristiche dei tipi di riso che riguardano esclusivamente le dimensioni dei chicchi e le modalita' di cottura.
Al momento della cottura il riso deve essere versato in liquidi bollenti, mai in liquidi tiepidi o freddi; quindi anche le aggiunte che si uniranno al riso durante la cottura dovranno essere bollenti e la pentola in cui avverrà la cottura dovrà essere scoperta, mai chiusa con un coperchio.
Non lavate mai il riso prima dell'uso, poiche' perderebbe una parte delle sue qualita' nutritive. Un riso troppo cotto non e' piu' digeribile di un riso poco cotto: sono entrambi da evitare, cercando di raggiungere sempre il giusto grado di cottura.
Per conservare il riso al meglio sarebbe opportuno chiuderlo in contenitori di vetro.


■ Curiosità

Fu probabilmente Alessandro Magno che, attraverso la conquista dell'India, fece conoscere il riso al mondo occidentale. Ma né i Greci né i Romani lo coltivarono direttamente: continuarono ad importarlo dall'India servendosi delle carovane che facevano capo ad Alessandria d'Egitto. Grazie agli Arabi il riso venne diffuso e coltivato nel bacino del Mediterraneo: in Spagna, nel regno di Napoli e poi in Lombardia e in Piemonte.

Fondo bruno

fondo bruno

Il fondo bruno è una base di cucina per la creazione delle salse brune, in particolare la salsa spagnola. La preparazione richiede del tempo ma è la base per una cucina “da chef”!

http://www.italiadonna.it/public/percorsi/imgs/ingredienti.gif

  • 200 g carote pulite e tagliate a cubetti
  • 200 g cipolle pulite e tagliate a cubetti
  • 2 kg di ossa e ritagli di vitello
  • 2 spicchi di aglio
  • 300 g pomodori freschi sbucciati e tagliati a pezzi
  • 20 g concentrato di pomodoro
  • 1 mazzetto guarnito (prezzemolo, basilico, alloro, erba cipollina, timo)
  • sale q.b.
http://www.italiadonna.it/public/percorsi/imgs/preparazione.gif

Preparazione

Accendete il forno a 200° e fate tostare le ossa e la carne su una placca per qualche minuto. Poi aggiungetevi le carote, le cipolle e l’aglio e continuare la cottura per altri 30 minuti.
Trasferite il tutto in una capiente pentola e unitevi i pomodori, il concentrato ed il mazzetto guarnito. Mescolate, regolate di sale e aggiungete 6 litri di acqua. Portate ad ebollizione, poi abbassate la fiamma e fate sobbollire per 6 ore, schiumando di tanto in tanto e controllando che l’acqua copra sempre le ossa.
A fine cottura, togliete dal fuoco e filtrate con un colino. Il vostro fondo bruno è pronto da usare e si può conservare per qualche giorno in frigo.


Curiosità

I fondi veri e propri sono detti anche basi di cucina e non vanno confusi con i fondi di cottura (quelli che rimangono nella pentola dopo la cottura di arrosti, stufati, pesce e verdure).
Il fondo bruno è un fondo vero e proprio, cioè una base di cucina; oltre al fondo bruno, i principali sono il fondo bianco (che usa anche ritagli di pollame), il fondo di caccia (che usa anche pezzi di cacciagione) e il fumetto di pesce.


La Salsa spagnola

salsa spagnola

La salsa spagnola è una delle quattro salse “madri della cucina francese, insieme alla besciamella, la e quella di pomodoro. Dalla salsa spagnola nascono le salse brune, mentre dalle altre tre le salse bianche. Da sola è ottima come condimento delle uova in camicia e del riso lesso.
http://www.italiadonna.it/public/percorsi/imgs/ingredienti.gif

  • 3,5 l di fondo bruno o di brodo concentrato
  • 50 g roux bruno
  • 15 g prosciutto crudo
  • 25 g carota
  • 15 g cipolla
  • 1 cucchiaino concentrato di pomodoro
http://www.italiadonna.it/public/percorsi/imgs/preparazione.gif

In una casseruola mescolate 1 litro di fondo bruno o brodo concentrato ed il roux bruno e lasciate sobbollire il composto.
Fate un trito di carota, cipolla e prosciutto crudo. Fatelo soffriggere in una padella finchè la cipola non risulterà appassita ed il grasso del prosciutto sciolto.
Unite il trito soffritto al composto di roux e brodo, mescolate e fate cuocere, schiumando di tanto in tanto. Poi passate la salsa al colino e rimettete sul fuoco, unendovi altri 2 litri di brodo. Fate sobbollire per 1 ora ancora e poi fate riposare per 1 giorno.
Infine unite alla salsa il concentrato di pomodoro e il restante mezzo litro di brodo concentrato e fate sobbollire per un’ultima ora. La salsa è pronta per essere utilizzata come accompagnamento o come base.

Roux bianco, biondo e bruno

Il roux, nelle tre sue varianti bianco, biondo e bruno, è una base per creare salse bianche, vellutate, la salsa besciamella, la salsa spagnola e il demi-glass. Tutte salse ottime per accompagnare carni grigliate, pesce e uova.

roux

Ingredienti per il roux bianco, biondo e bruno (dosi per circa 4 persone)
http://www.italiadonna.it/public/percorsi/imgs/ingredienti.gif

  • 100 g farina
  • 100 g burro
  • sale e pepe q.b.
http://www.italiadonna.it/public/percorsi/imgs/preparazione.gif
Scaldate il burro in una terrina e fatelo sciogliere a fiamma bassa. Aiutandovi con una frustina, incorporatevi la farina delicatamente e mescolando in continuazione.
Otterrete il roux bianco, tenendolo sul fuoco giusto il tempo necessario perché la salsa perda il sapore della farina cruda; proseguendo la cottura fino ad avere una colorazione gialla, avrete il roux biondo, cioè la base per vellutate e salsa besciamella. Infine continuando ancora a far scurire il composto, otterrete il roux bruno, da utilizzare per la salsa spagnola e demi-glass.
Ricordatevi alla fine di regolare di sale e di pepe e di tenere in considerazione che avrete già salato la salsa, nel caso vogliate utilizzarla come base per altre salse.

La besciamella

http://img490.imageshack.us/img490/9494/besciamella6vh.jpg

La besciamella, è una salsa di origine francese. È una delle salse basilari della cucina francese e italiana, ma è diffusa anche in inghilterra dove è nota anche come salsa bianca. La salsa besciamella ha usi svariati nella nostra cucina per il suo gusto delicato ma al tempo stesso peculiare. Si presta infatti ad amalgamare gli ingredienti di torte salate, pasticci di verdure, primi piatti gratinati e ad arricchirne il sapore. Questa, qui presentata, è la ricetta classica che può essere utilizzata anche come base per altre salse, come la salsa Mornay (con l’aggiunta di panna, groviera e burro), ideale per accompagnare uova, ortaggi e piatti gratinati, la salsa Nantua (con l’aggiunta di panna, burro ai gamberetti e la scorza grattugiata di limone), utilizzata per pesce e crostacei, e la salsa Soubise (per la quale si aggiungono cipolle, burro e brodo di carne), per accompagnare uova e carni arrosto. Per fare la besciamella ci vogliono 10 minuti, ma sono spesi bene, perchè il sapore della besciamella fatta in casa è tutta un’altra storia secondo me XP


http://www.italiadonna.it/public/percorsi/imgs/ingredienti.gif

  • 500 ml di latte
  • 50 gr di farina
  • 50 gr di burro
  • noce moscata
  • sale
  • pepe
http://www.italiadonna.it/public/percorsi/imgs/preparazione.gif

1. Far sciogliere il burro a fiamma bassa, una volta fuso, aggiungere la farina lentamente (roux)

2. Amalgamare il tutto

dscf8012.JPGdscf8013.JPG


3. Diluire quindi il composto con il latte (precedentemente riscaldato), aggiungendo il latte poco per volta mescolando di continuo per non far creare grumi.

4. Mescolare finchè il composto non si addensa, aggiungere quindi sale, pepe e una grattuggiata di noce moscata e lasciar cuocere fino ad ebollizione.

dscf8015.JPGdscf8019.JPG


5. Una volta raggiunta l’ebollizione, lasciar cuocere fino alla consistenza desiderata. La consistenza deve essere densa per i ripieni o semi liquida per i condimenti.


Gli Spaghetti alla Carbonara

Un piatto abbastanza semplice a condizione di avere gli ingredienti giusti e di rispettare poche ma fondamentali regole nella sua realizzazione.
L'uovo innanzitutto. Non deve assolutamente cuocere. Sbagliatissimo, in questo caso, il ripasso della pasta in padella sul fuoco. Sono sufficienti il calore della pasta e del guangiale: al più, per regalargli una maggiore cremosità, si può - come suggerito più avanti - sfruttare il vapore dell'acqua che bolle oppure ripassarla velocemente nella padella ancora calda ma A FIAMMA SPENTA.
Poi, la pasta: il massimo sarebbe scolarla bene SENZA usare il colapasta, in modo da mantenerla impregnata di un po' della sua acqua di cottura.
Il guanciale: non deve diventare troppo croccante. Almeno, non troppo presto. Il fuoco deve essere piuttosto dolce: deve solo scaldarlo lentamente, aiutandolo così a fondersi il più possibile.
Infine, il pepe: abbondantissimo, come se piovesse. Non per caso, è proprio il nero di questa spezia a richiamare lo sporco del carbone che dà il nome a questo piatto.

http://images.marthastewart.com/images/content/web/recipefinder/recipe4/spaghetticarbonara_l.jpg


http://www.italiadonna.it/public/percorsi/imgs/ingredienti.gif


  • 1/2 kg di spaghetti
  • 1,5 hg di guanciale ripulito dalla cotenna
  • poco olio extravergine di oliva
  • 2 uova intere e due tuorli
  • pecorino romano
  • abbondante pepe nero macinato al momento.


http://www.italiadonna.it/public/percorsi/imgs/preparazione.gif

Tagliare il guanciale a dadini a cubetti di 1 cm di lato. Rompere le uova nella terrina che conterra' la pasta: aggiungere il pecorino e il pepe nero, sbattendo il tutto con la forchetta. Poggiare per mezzo minuto a mo' di coperchio della pentola la terrina con dentro uovo continuando a sbattere, in modo da dare cremosità al composto
Mettere a scaldare in un padella il guanciale nell'olio e lasciarlo soffriggere a fuoco lento, in modo da farlo *sudare* il più possibile.
Cuocere nel frattempo la pasta e scolarla avendo l'accortezza di non sgocciolarla completamente e conservando un po' della sua acqua di cottura. Metterla poi nella terrina, aggiungere il pecorino già grattugiato e mescolare velocemente. Unire il guanciale e il suo fondo di cottura: mescolare ancora, in modo da fare rapprendere e - se necessario - aggiungere un po' dell'acqua di cottura tenuta da parte. A piacere, aggiungere poi nel piatto ulteriore pecorino grattugiato.

Glossario

Piccolo glossario della cucina Come parlano i grandi chef della cucina? Se uno di loro vi chiede l'Economo, voi cosa gli passate? Il ragioniere della porta accanto? Assolutamente no... gli porgerete un normale e comune pelapatate. Ecco quindi un glossario dei termini più ricorrenti, utile chicca per imparare a lasciare in pace i ragionieri...







Abbassare: stendere col matterello un impasto su un supporto rigido su cui é stata cosparso un velo di farina.
Abbruciacchiare: bruciare le penne e le piume di un volatile sulla fiamma viva.
Abburattare: setacciare. L'abburattamento é la macinazione dei cereali e poi passati ai setacci di maglie differenti dimunendo sempre la grandezza delle maglie. Più setacci si usano e più la farina é bianca. Per questo le farine integrali sono scure.
A caldo: l'inserimento dell'ingrediente in un liquido e salsa già bollente.
A freddo: l'inserimento dell' ingrediente in un liquido o salsa freddi.
Al cartoccio: sistema di cottura al forno avvolgendo il cibo in fogli di alluminio o carta oleata.
Accosciare: posizionare l'animale con le cosce accostate al corpo.
Acidulare: immersione di un ortaggio o di una verdura (carciofi) in acqua con l'aggiunta di limone o aceto.
Addensante: additivo aggiunto per aumentare la consistenza dei cibi.
Addensare: cuocere a fuoco lento una salsa o un sugo, per renderli più densi.
Affogare: cuocere le uova in acqua abbondante
All'onda: si dice di un risotto la cui cottura viene interrotta per lasciarlo morbido.
Apparecchiare: mettere insieme vari ingredienti per preparare la base di una ricetta (gelato.
Appareil: soluzione a base di panna fresca, uova intere, formaggio grana, sale e pepe.
Appassire: quando un ingrediente non deve soffriggere ma solo diventare morbido.
Aspic: tutto ciò che viene preparato in gelatina (di pesce, carne o di verdura).
Assiette: in Francia ma ora ovunque é un piatto di carni miste fredde.
Battuto: insieme di ingredienti tritati per essere soffritti.
Bardare: ricoprire o avvolgere un pezzo di carne bobina, suina o pollame con fette di lardo o di pancetta per evitare che secchi nel corso della cottura.
Baron d'agneau: taglio dell’agnello che comprende sella e cosciotti.
Bianchire: immergere in acqua già calda verdure o carni, quindi, raggiunto l'inizio dell'ebbilizione metterle in acqua fredda.
Brasare: cuocere a fuoco lento e per molto tempo, con il coperchio.
Bronoise: dadolata usata per guarnizione.
Burro aromatico: burro unito a spezie o erbe.
Canapé: fetta di pancarrè spalmata di burro e coperta con diversi ingredienti.
Candire: frutta fatta bollire nello sciroppo di zucchero sempre più concentrato.
Chenelle: polpettine di carne o di pesce.
Chiarificare: rendere limpidi brodi o gelatine.
Chiffonade: verdure in foglie tagliate a striscioline
Chinois: colino a forma conica.
Concassè: dadolata di pomodoro fresco.
Confit: sistema di cottura idoneo anche a conservare l'anatra che viene fatta cuocere nel suo grasso a fuoco molto basso e lentamente e lasciando che si ricopra con lo stesso.
Crogiolare:cuocere a fuoco lento.
Court-bouillon: liquido acidulo, aromatizzato con ortaggi, erbe aromatiche e spezie.
Dadolata: alimento tagliato a dadini.
Dar corpo: aumentare la consistenza e quindi il sapore di salse o sughi.
Deglassare: sciogliere il fondo di cottura di un alimento con vino, brodo o altro liquido.
Diliscare: eliminare le lische dal pesce.
Dissalare: eliminare il sale dagli alimenti conservati in salamoia, tenendoli sotto un getto di acqua corrente.
Dop: Denominazione di origine protetta che dal 1992 è il marchio di qualità per prodotti agricoli ed alimentari le cui caratteristiche sono dovute all’ambiente geografico.
Dorare: spennellare i dolci con il tuorlo d'uovo o spennellare la carne o il pesce con olio o burro. L'operazione avviene prima di cuocere in forno.
Economo: é il nome tecnico del comunissimo pelapatate.
Emulsionare: mescolare velocemente due sostanze liquide.
Estratto: concentrato di carne o di vegetali.
Etamina: il tessuto di cotone usato per filtrare salse, creme o altro per procedere alla chirificazione.
Evaporare (o ridurre): far asciugare un liquido aggiunto per insaporire il cibo in cottura; rendere più concentrato e denso un liquido.
viscerare: togliere le interiora dell'animale.
Farcia: composto preparato con vari alimenti, legati tra di loro solitamente con uova.
Far sudare: cuocere a fiamma bassa per far evaporare l'acqua.
Flambare: procedere al flambé.
Flambé: é il cospragere un alimento di liquore e poi dargli fuoco
Fondo: il liquido che si ottiene con lunga cottura di cibi e che viene poi utilizzato per le principali salse di base.
Fondo di cottura: il liquido che gli alimenti lasciano sul fondo del recipiente di cottura.
Fontana: é la forma che si ottiene mettendo la farina su un ripiano creando un buco al centro del mucchietto.
Fricassea: emulsione di uova e limone.
Frollare: conservare la carne in frigorifero per un certo periodo, per renderla più tenera.
Fumetto: brodo di pesce concentrato.
Glassare: rendere gli alimenti lucidi.
Gratellare: cuocere alla griglia carni.
Imbrigliare: legare con uno spago, o cucire un pezzo di carne o un volatile prima della cottura.
Lamella: fettina sottile di un alimento.
Lardellare: introdurre pezzi di lardo o pancetta.
Lavorare: impiego del mestolo di legno per poter rendere malleabili uno o più ingredienti.
Legare: amalgamare degli ingredienti.
Lustrare: distribuire un velo di gelatina su preparazioni fredde.
Macerare: lasciare un alimento a bagno in un liquido per un certo periodo di tempo, per conferirgli sapore.
Mandolina: strumento per affettare sottilmente patate, carote o altro.
Maneggiare: lavorare una quantità di burro con una uguale di farina.
Mantecare: far finire di addensare una pietanza con burro (dal nome spagnolo del burro: manteca.
Marinare: mettere in infusione carne o selvaggina in una miscela.
Medaglione: indica qualsiasi vivanda tagliata a disco.
Mirepoix: modo di tagliare verdure, legumi o altro in una minuscola dadolata.
Mornay: besciamella arricchita di grana grattugiato e tuorli d'uovo.
Nage: liquido aromatico vegetale adatto per la cottura di pesci e crostacei bolliti o al vapore.
Nappare: distribuire sui cibi piccole quantità di salsa o sugo.
Nettàre: liberare da scorie o dalla buccia frutta e verdura.
Panata: apparecchio a base di farina o di pane o di riso utilizzato per legare farce ed altro.
Panàre: passare nel pan grattato carne o altro, per friggere; impanare.
Parare: eliminare le parti grasse dalla carne.
Pralinare: tostare nello zucchero nocciole, noci e mandorle.
Parfait: termine francese che significa perfetto. È un semifreddo di panna e uova, solitamente profumato con aromi diversi.
Passare: sbattere con il burro una salsa e completarla. Dare l'ultimo tocco al condimento di un risotto aggiungendo burro e parmigiano.
Pastella: composto dall’aspetto lattiginoso a base di acqua o latte e farina, con l’aggiunta, a seconda dell’uso, di uova, zucchero, burro.
Pelare a vivo: termine che indica la pelatura degli agrumi. L'operazione si porta a termine con un coltellino a seghetta, grazie al quale, partendo dalla cima dell'alimento, si procede fino ad arrivare all'estremità opposta, asportando tutta la buccia insieme alla parte bianca.
Picchiettare: incidere un pezzo di carne, un pesce o un composto in genere, onde immettervi elementi estranei, quali grassi, erbe, spezie, ecc.
Ridurre: far ridurre le salse, facendole evaporare.
Roux: base per varie preparazioni, composta da burro e farina; dalla durata della cottura dipende il colore del Roux, che può essere bianco, dorato o bruno.
Sac a poche: sacchetto in tela, di forma conica con cui, attraverso l'ausilio di bocchette, si modellano impasti semidensi o densi, come panna, creme o farcie varie.
Salamandra: apparecchio speciale per gratinare i cibi; la fonte di calore è situata al di sopra del cibo.
Salmì: cuocere in umido la selvaggina, dopo averla marinata.
Salmistrare: carni fresche messe sotto sale ed erbe aromatiche, lasciandole per un minimo di 12 ad un massimo di 40 giorni.
Salpicon: elementi tagliati a piccoli dadi regolari, legati con una salsa.
Savarin: nome dello stampo con buco centrale.
Sbianchire: privare dalle impurità alimenti composti di sostanze grasse.
Sbollentare: immergere per un attimo in acqua bollente frutta o verdure per facilitarne la spellatura
Scaloppare: tagliare non carne o pesce, ottenendo fette regolari.
Scanalare: intagliare con un apposito attrezzo verdura cruda.
Scavino: attrezzo utilizzato per scavare gli alimenti e ricavarne delle palline.
Scottare: cuocere leggermente le superfici: si può scottare in padella, sulla griglia, in acqua bollente.
Scremare: togliere la parte grassa del latte quando questa sale in superficie per affioramento. L’operazione consente di ottenere burro, panna, latte e formaggi magri.
Sfilettare: tagliare a filetti regolari parti di carni, pesci od ortaggi con
l'ausilio di un coltello a lama sottile.
Sformare: togliere una preparazione dallo stampo in cui è stata cotta o in cui è stata messa ad addensarsi.
Sformato: preparazione dolce o salata a base di uova sbattute mescolate a altri ingredienti.
Sfumare: bagnare con un liquido un alimento molto caldo che per effetto del calore della pietanza bagnata tenderà ad evaporare quasi subito.
Sobbollire: un accenno di bollitura ; fuoco bassissimo.
Spelucchino: coltello a lama corta. Ne esistono di due tipi, quello a lama curva per tornire gli ortaggi e quello a lama dritta usato per la mondatura in genere.
Spiumare: togliere le penne e le piume ai volatili.
Spuntare: eliminare le punte o il picciuolo a certe tipi di verdure.
Stamina: tessuto di cotone o lino, attraverso la cui trama, vengono fatti passare salse, creme o altri liquidi densi.
Steccare: infilare verdure, aromi o altri ingredienti in un pezzo di carne o
pesce, prima della cottura.
Stemperare: sciogliere una sostanza in acqua, latte o brodo.
Strinare: fiammeggiare.
Stufare: cuocere a fuoco lento gli alimenti.
Tirare: stendere una sfoglia su un piano.
Tornire: con lo spelucchino a lama curva si possono tornire alcuni
vegetali.
Tornire: dare forma e grandezza regolare a verdure arrotondandole con un coltellino.
Trifolare: cuocere in olio o burro con aggiunta finale di prezzemolo.
Trinciante: coltello a punta diritta di grandi dimensioni con un incavo nel manico che permette di non battere le dita mentre si taglia.
Velare: coprire la superficie di una vivanda con uno strato di gelatina, crema o salsa, utilizzando un pennello.
Vinaigrette: nome francese di una salsa a base di aceto (vinaigre), olio e aromi, utilizzata per condire insalate o verdure cotte.
Zeste: dal francese zoster. Striscioline di buccia d'arancia o di limone, separate nettamente dalla polpa del frutto e private della parte interna bianca.
Zoccolo: strato di riso, polenta o altro sul quale vengono disposti i vari ingredienti per migliorare la presentazione.

Mirepoix

Mirepoix Per mirepoix si intende un taglio di verdure che si ottiene tagliando a cubetti di 3 millimetri di lato, sedano, carote e cipolle; questo composto serve come base per salse, farce , ragù (mirepoix magra).
Se alle verdure in cubetti si aggiunge del prosciutto tagliato nella medesima maniera, si ottiene una mirepoix grassa.

Salsa al pomodoro

http://accel11.mettre-put-idata.over-blog.com/0/20/13/92/salsa-di-pomodoro.jpeg
Ingredienti:
  • Mirepoix (sedano, carote, cipolla tritati)
  • Olio d'oliva
  • Pomodoro
  • Basilico
  • sale
  • pepe

Preparazione:
Per questa salsa che ha per base il soffritto classico, bisogna prima preparare un trito anche non troppo fine di cipolla, sedano carote e prezzemolo, lasciandolo poi colorire, ma badando che non diventi troppo scuto, in olio abbondante. Si aggiungono poi allora i pomodori non spellati e con i semi, tagliati a pezzi, e si lascia cuocere fino a che l'acqua non sia tutta evaporata. Si passa al setaccio e si mette poi di nuovo in casseruola fino ad ottenere la densità voluta aggiungendo, che ci sta sempre bene, anche un rametto di basilico.-

Mondare

Lavare un alimento eliminando le impurità, i residui non commestibili e le parti rovinate. In genere si fa eliminando le parti deteriorate o non commestibili di frutta, pesce e verdura.

Mondare le Cozze

Impepata di cozze

http://farm4.static.flickr.com/3099/2589073317_0e32566c6a.jpg?v=0

Si puliscono le cozze togliendo il bisso e le incrostazioni mentre le vongole veraci si lasciano in acqua perché spurghino l'eventuale sabbia.
Si mettono senza acqua tutte insieme in una pentola di dimensioni adeguate e si cuociono a fuoco vivo girandole in continuazione fino a che si aprono le valve.
Si scolano dall'acqua di cottura che hanno prodotto e che verrà conservata a parte per un successivo utilizzo.
Si dividono le valve eliminando quelle che non hanno il mollusco attaccato.
Si prepara un battuto di aglio che si fa appassire in quattro cucchiai di olio extravergine.
Si filtra l'acqua di cottura e la si aggiunge al soffritto facendola ritirare per un minuto.
Si aggiungono i molluschi e si portano a cottura.
Cosiglio:
Se si vuole si possono adagiare in una terrina su fette di pane tostato ed agliato e aggiungere un pò di liquido rimasto.

Buon appetito

Antipasto di Cozze

http://www.italiadonna.it/public/percorsi/imgs/ingredienti.gif
  • 2 kg. di cozze già pulite
  • 300 gr di totani
  • 100 gr. di olive verdi e nere
  • 1/4 di olio di oliva
  • 50 gr. di capperi
  • 2 peperoni rossi
  • 1 limone
  • sale
  • pepe

http://www.italiadonna.it/public/percorsi/imgs/preparazione.gif

Fate marinare chiapperi peperoni precedentemente tagliati a fettine con olio d'oliva e limone e prezzemolo tegliato finemente per 3-4 ore.
Mondare le cozze, mettere la pentola sul fuoco per aprirle (quelle chiuse vanno cestinate perche non sono buone). Successivamente fare lessare i totani e tagliarli a fettine sottili. Eliminare i gusci delle cozze e mischiare con i totani.
Aggiungere i capperi e i peperoni marinati precedentemente. Condire infine con sale e pepe.
Questo antipasto puo anche essere usato come antipasto Freddo

Antipasti (Il preludio adeguato... )

L'antipasto ideale per cominciare bene i pasti

La scelta degli antipasti è molto delicata per chi organizza un pranzo o una cena. Questa portata è il preludio di tutta una serie di altri piatti che arriveranno in seguito e deve necessariamente essere ben studiata. La prima regola è quella di cominciare sempre con cibi che stuzzichino l'appetito. Evitare poi di servire piatti troppo saporiti o che possano rovinare la degustazione di quello che verrà portato in tavola in seguito.

Ricordare inoltre eventuali intolleranze alimentari e i gusti degli invitati per conciliare al massimo le loro aspettative con la qualità del cibo che verrà servito a tavola...

Ciao dallo chef Carmelo

Ciao a tutti qui vi parlerò della mia filosofia di fare cucina, vi passerò delle ricette base che ma sarete voi a inserirvi l'ingrediente segreto non dovete far tutto alla lettera almeno che non si parla di Dolci. Bene in questo lungo viaggio vi spiegherò come preparare ricette e sorprendere cosi i vostri ospiti, la vostra ragazza ecc... non sono difficili ma hanno bisogno di applicazione e se una cosa non riesce al primo colpo non vi resta che riprovare e riprovare.